Approvata dal Governo la nuova Legge forestale nazionale

Approvata dal Governo la nuova Legge forestale nazionale

Il Consiglio dei ministri ha approvato il 1° dicembre scorso la nuova Legge forestale nazionale. Si tratta del decreto legislativo contenente “Disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali”, in attuazione del “Collegato agricolo”

secondo la delega ricevuta dal Parlamento nel settembre 2016. Con l’ok al provvedimento, dopo 17 anni di attesa, si interviene con una nuova disciplina, organica e concreta, per la valorizzazione dell’immenso patrimonio boschivo nazionale attraverso una sua gestione corretta e attiva. In Italia le foreste occupano 12 milioni di ettari, il bosco cresce di 1.000 metri quadrati ogni minuto, ma il tasso di prelievo legnoso è molto basso e l’abbandono delle foreste è un fenomeno in continuo aumento. Il mercato delle biomasse cresce (la produzione di legna da ardere riguarda oltre il 70% del prelievo), ma l’Italia importa oltre i 2/3 del proprio fabbisogno. Il deficit è dovuto al fatto che la gestione forestale sostenibile non è ancora considerata per le sue capacità di generare opportunità di impresa e di occupazione. Oggi però l’Italia ha un testo unico in materia di foreste e filiere forestali che, come affermato dal presidente nazionale di UNCEM, l’onorevole Enrico Borghi: «Rinnova completamente quello del 2001, considerando finalmente questi 12 milioni di ettari di foreste un inestimabile patrimonio di biodiversità e paesaggio, ma anche fonte di benessere, salute e ricchezza per l’intera filiera bosco-legno-prodotti forestali, legnosi e non, attraverso una gestione attiva sostenibile e responsabile».
Il testo della nuova Legge esalta i “servizi ecosistemici-ambientali” che i boschi svolgono non solo per le aree montane, ma per le intere collettività, in una rinnovata sussidiarietà ambientale e territoriale che va costruita tra poli urbani e aree interne del Paese.
In sintesi, la nuova Legge forestale delinea criteri innovativi di programmazione e pianificazione forestale; fissa i criteri minimi uniformi per le attività di gestione forestale, demandando alle singole Regioni l’onere di declinarli; disciplina in modo nuovo la trasformazione di aree boscate in altra destinazione d’uso; individua i principi-cardine per la promozione e l’esercizio delle attività selvicolturali di gestione; detta principi innovativi per facilitare e incentivare la gestione di superfici forestali accorpate; rilancia l’attività della filiera vivaistica forestale nazionale; pone il Ministero al centro di un coordinamento di Enti per la raccolta e la divulgazione di dati quantitativi e qualitativi sulle foreste.
Il Presidente dell’UNCEM Emilia-Romagna, Giovanni Battista Pasini, esprime un giudizio positivo sulla nuova Legge che - ha detto: «Definisce una nuova politica forestale nazionale e potrà costituire un utile riferimento per i Piani Forestali regionali. Come UNCEM da tempo abbiamo proposto alla Regione di avviare una nuova politica forestale improntata ad una logica fortemente integrata della gestione del bosco, mettendo in valore le molteplici funzioni che esso svolge dal punto di vista ambientale, economico ed occupazionale. Non va dimenticato che oltre il 90% dei boschi della nostra regione sono collocati in montagna: un patrimonio che, se adeguatamente valorizzato e gestito, può dare un importante contributo all’economia locale».

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