Banda ultralarga in montagna: forte preoccupazione di UNCEM per i ritardi nei lavori, la conclusione ora annunciata per il 2022

«Abbiamo manifestato una forte preoccupazione per i colossali ritardi accumulati negli interventi, che hanno generato molti disagi, soprattutto in un periodo contrassegnato dalle restrizioni agli spostamenti imposte dalla pandemia dove i collegamenti digitali si sono rivelati essenziali per la montagna, in particolare rispetto alla didattica a distanza degli istituti scolastici».

Con queste parole il presidente dell’UNCEM regionale, Giovanni Battista Pasini, commenta la situazione degli interventi per la connessione a banda ultralarga (BUL) nei comuni montani emiliano-romagnoli, illustrata dal direttore di Lepida, Gianluca Mazzini, nell’incontro svoltosi nelle scorse settimane in videoconferenza, presenti l’assessore regionale alla montagna, Barbara Lori, e lo stesso presidente di Lepida, Alfredo Peri.
Come noto, la programmazione degli interventi BUL aveva previsto la conclusione delle attività entro il 2020, ma poi si sono accumulati numerosi ritardi, dovuti all’allungamento dell’inizio lavori da parte del Concessionario, alle complessità legate ai permessi e ai tempi per ottenere le autorizzazioni da parte dei soggetti pubblici e privati, fino al fermo dei cantieri legato alla pandemia scoppiata nel febbraio dello scorso anno.
Dall’incontro è tuttavia emerso qualche elemento confortante: la conclusione degli interventi è ancora lontana, ma finalmente pare esserci una concreta ripartenza. Il 15 ottobre scorso, infatti, il Tavolo tecnico del Comitato di monitoraggio del Piano BUL in Emilia-Romagna, composto dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), dalla Regione Emilia-Romagna e dalle loro società “in house”, rispettivamente Infratel Italia e Lepida, ha approvato il nuovo Piano tecnico che traguarda il 31 dicembre 2022 come data di fine lavori e collaudi. Un Piano rinnovato, che tiene conto della presenza di Unità Immobiliari (UI) nelle Aree Bianche, le cosiddette aree “a fallimento di mercato”, delle disposizioni nazionali sulla tipologia di intervento in fibra ottica (Ftth) e in radio (Fixed Wireless Access Fwa) in funzione del numero di UI riscontrate e dell’effettiva presenza di sedi della Pubblica Amministrazione ancora da collegare.
L’incontro, come consuetudine, è stata anche l’occasione per Lepida per fornire i dati sullo stato dei lavori. Dall’illustrazione del direttore Mazzini, in coerenza con il nuovo Piano tecnico, emerge come i comuni montani con municipi connessi in fibra siano ormai 106 su 119; nell’ambito dei 125 comuni classificati montani, per 10 di essi è stato effettuato il collaudo della fibra ottica, mentre per altri 14 è stata realizzata la copertura radio; per quanto riguarda gli interventi da realizzare, nel primo semestre 2021 sono programmati in 14 comuni e nel secondo in 29 comuni; nei restanti 58 i lavori saranno realizzati nel 2022.
Diverse rimostranze sono state riportate dai rappresentanti dei Comuni dove i lavori si sono già conclusi, per le pessime condizioni in cui sono stati lasciati i cantieri e le sedi stradali. Ampia disponibilità sia dal presidente di Lepida Peri per le verifiche e i ripristini necessari, sia dall’assessore regionale Lori per l’integrazione delle risorse necessarie.
Riportati, infine, anche i dati sulla posa dei tralicci per la telefonia mobile in montagna, completata in 7 comuni su 28, con 5 accensioni dell’impianto da parte dell’operatore di telefonia. In altri 7 comuni manca ancora l’individuazione del terreno per ospitare i tralicci, e in questo il presidente Pasini, nelle sue conclusioni, ha fatto appello affinché siano messi a disposizione in tempi brevi.

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