Le opportunità per la montagna nel nuovo “Collegato ambientale” in un convegno UNCEM a Rubiera

Presentato in un convegno a Rubiera, con la partecipazione del senatore Stefano Vaccari, relatore della legge in Parlamento, il “Collegato ambientale” (Legge n. 221/2015) alla Legge di stabilità, un complesso articolato che affronta in modo nuovo

le questioni legate all’ambiente per la promozione della “green economy” (parole usate per la prima volta in una legge dello Stato) e per il contenimento dell’uso eccessivo delle risorse naturali.
Il convegno, organizzato dall’UNCEM Emilia-Romagna in collaborazione con l’Ente Parchi Emilia Centrale e Federparchi, ha focalizzato l’attenzione in particolare sulle misure dedicate alle politiche di sviluppo sostenibile e di tutela della montagna.
Nell’assise sono emersi gli aspetti più interessanti e le opportunità che la nuova normativa offre alle aree montane del Paese, a partire dall’introduzione delle “oil free zone”, cioè quelle aree territoriali (promosse dagli Enti locali d’intesa con gli Enti parco) ove si prevede la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili, attraverso nuove ipotesi di utilizzo dei beni comuni, con particolare riguardo a quelli provenienti dalle zone montane. In pratica si tratta della valorizzazione delle risorse della montagna (idriche, forestali, ecc.) che, come ha ricordato il presidente UNCEM Giovanni Battista Pasini, costituivano i contenuti delle proposte elaborate dall’Ente nel 2011 per il Piano Energetico Regionale, dove già si ipotizzava l’autosufficienza energetica della montagna.
In questo, il Collegato ambientale introduce poi la “strategia nazionale delle Green community”, la quale individua il valore dei territori rurali e di montagna che intendono sfruttare in modo equilibrato le risorse di cui dispongono e aprire un nuovo rapporto di scambio con le comunità urbane e metropolitane, dal quale far scaturire, nella fase della “green economy”, un piano di sviluppo sostenibile energetico, ambientale ed economico.
Per la prima volta viene anche riconosciuta la funzione ambientale dei territori montani e rurali, con l’introduzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici ambientali (fissazione del carbonio delle foreste e dell’arboricoltura da legno, regimazione delle acque, salvaguardia della biodiversità e delle qualità paesaggistiche, produzioni energetiche su proprietà demaniali e collettive) a beneficio degli Enti locali e delle Aree protette della montagna.
Il Collegato ambientale prevede anche la creazione di uno specifico fondo per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, in vista della predisposizione del relativo Piano nazionale, oltre alla conferma della gestione in autonomia del servizio idrico per i Comuni montani sotto i 1.000 abitanti con sorgenti ricadenti in Parchi naturali o Aree naturali protette.

 

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