In occasione dell’incontro convocato dalla Regione il 9 ottobre scorso per discutere i criteri di utilizzo e di riparto dei 7 milioni del CIPE per la viabilità montana dell’Emilia-Romagna, il responsabile del Servizio competitività delle imprese agricole e agroalimentari Marco Calmistro ha presentato
il bando approvato dalla Giunta regionale il 25 settembre scorso che, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, mette a disposizione 2.175.293 euro per infrastrutture viarie e di trasporto (misura 4.3.01) a sostegno di silvicoltura e agricoltura.
I contributi, in conto capitale fino all’80% della spesa ammissibile, finanzieranno principalmente progetti di viabilità rurale vicinale ad uso pubblico al servizio di imprese agricole e forestali.
Gli investimenti proposti dovranno avere una dimensione minima di 20.000 euro e massima di 300.000. Sono ammissibili interventi per la ristrutturazione e la messa in sicurezza della rete viaria esistente. Interventi di nuova viabilità e di ampliamento dovranno essere motivati da oggettiva necessità, come pure l’asfaltatura dovrà essere motivata dalla situazione strutturale delle strade come l’elevata pendenza.
Sarà attribuito un punteggio prioritario ai territori montani e alle aree interne.
Fino al 19 gennaio 2018 le Amministrazioni pubbliche, in attesa della costituzione dei consorzi di imprese frontiste, proprietà collettive, consorzi composti da imprese agricole e/o forestali, potranno presentare domanda di sostegno.
Il presidente dell’UNCEM Emilia-Romagna, Giovanni Battista Pasini, nel suo intervento, pur lamentando l’esiguità delle risorse destinate a questa misura, ha sottolineato come queste risorse, se utilizzate in una logica integrata e complementare ai fondi stanziati dal CIPE, potranno contribuire a migliorare la rete viaria in montagna.