Bilancio di previsione e Legge di stabilità regionale: l’UNCEM propone modifiche ed emendamenti

Giudizio in chiaro-scuro quello dell’UNCEM Emilia-Romagna riguardo alla proposta di Bilancio di previsione 2018-2020 e Legge di stabilità regionale. L’associazione degli Enti montani esprime un giudizio complessivamente positivo, riconoscendo gli obiettivi strategici in linea con quelli dei precedenti

esercizi ed in coerenza con il programma di legislatura, in particolare relativamente all’invarianza della pressione fiscale, al contenimento delle spese di funzionamento, al sostegno al lavoro e all’occupazione, al mantenimento del livello di servizi e prestazioni sanitarie, alla conferma dei fondi per le politiche sociali e per il trasporto pubblico. Allo stesso tempo, però, UNCEM ritiene non altrettanto soddisfacenti gli interventi a favore della montagna previsti nel Bilancio di previsione. Il presidente Giovanni Battista Pasini, in una lettera inviata al presidente della Commissione Bilancio Massimiliano Pompignoli e, per conoscenza, agli assessori alla Montagna, Paola Gazzolo e al Bilancio, Emma Petitti, elenca puntualmente osservazioni e proposte emendative al testo del Bilancio regionale e a quello della Legge di stabilità.
Per prima cosa UNCEM pone l’accento sulla dotazione finanziaria prevista in Bilancio per le politiche inerenti la messa in sicurezza del territorio, la prevenzione e la tutela ambientale della montagna, per la quale è prevista l’istituzione di un fondo di 4,5 milioni di euro per il 2018 e di 2,5 milioni rispettivamente per il 2019 e il 2020, ritenuto insufficiente (e con risorse calanti) per un territorio - quello montano - che supera i 10.000 km. quadrati. Pasini ricorda come già in occasione della Conferenza regionale sulla Montagna del 22 gennaio 2016 l’UNCEM avesse chiesto che fossero destinati annualmente alla manutenzione ed alla prevenzione del dissesto in montagna 20 milioni di euro, di cui la metà a carico della Regione e l’altra metà derivante dalla contribuenza montana dei Consorzi di Bonifica. La proposta di UNCEM è che la dotazione sia portata a 10 milioni di euro per ciascuna delle tre annualità. Vi è poi la richiesta di conferma delle cifre stanziate nei precedenti esercizi rispetto al Fondo regionale per la Montagna (sceso da 6 a 4 milioni di euro annui) e al Fondo per l’esercizio delle funzioni regionali delegate e/o attribuite alle Unioni montane, ora “spalmato” su diversi capitoli di spesa.
Quanto alla Legge di stabilità, l’UNCEM propone un emendamento relativo alla disciplina dei prelievi di acque termali in montagna, considerati dall’associazione servizi ecosistemici e quindi con canoni che devono essere ad appannaggio delle Unioni montane o degli Enti Parco territorialmente competenti. UNCEM propone poi alcune modifiche all’articolato della Legge, in particolare sugli articoli 23, 25 e 26, con la proposta di inserimento di un nuovo articolo che specifichi meglio la competenza delle funzioni in materia di spegnimento degli incendi boschivi (già delegate alle Province), erroneamente attribuite dalla Legge regionale n.13/15 alle Unioni, le quali sono prive di risorse, mezzi e strutture per farvi fronte. Da ultimo, viene proposta anche una modifica alla sezione riguardante l’autorizzazione per la raccolta dei funghi nel territorio di pianura, prevista dalla Legge in capo alla Regione, quando invece la materia dovrebbe mantenere un’accezione territoriale in ambito provinciale, magari consentendo, attraverso la stipula di convenzioni, la possibilità di un unico tesserino con i territori di collina e di montagna: una forma di semplificazione già in atto, con risultati positivi, nel territorio provinciale di Modena.

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