L’UNCEM propone due emendamenti alla Legge di bilancio 2020: IMU ai Comuni montani e IVA agevolata per la manutenzione del territorio

Sono due gli emendamenti proposti dall’UNCEM Emilia-Romagna, ripresi e presentati dall’UNCEM nazionale, alla Legge di bilancio 2020 in discussione in queste settimane in Parlamento. Si tratta, nello specifico, dell’assegnazione dell’intero gettito IMU ai Comuni montani e dell’estensione dell’IVA agevolata per

opere pubbliche per la manutenzione del territorio montano.
Nel primo caso, l’UNCEM chiede che, in sede di approvazione della Legge di bilancio 2020, venga inserita una norma che lasci o restituisca interamente ai Comuni montani l’intero gettito IMU pagato dai rispettivi proprietari di immobili.
Com’è noto, l’IMU nacque nel 2011 quale imposta locale, affinché i Comuni se ne potessero avvalere per finanziare i propri bilanci ed i loro programmi di governo, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 119 della Costituzione. Nel 2012 fu istituito il Fondo di solidarietà, che avrebbe dovuto essere lo strumento per ripartire risorse a favore dei Comuni con minore capacità fiscale come, appunto, quelli montani. Purtroppo, però, questi ultimi risultano essere i più penalizzati dal meccanismo di alimentazione e di riparto, finendo per essere tributari del Fondo anziché beneficiari. Questo perché i Comuni montani, che ospitano seconde case ad uso turistico e ne hanno molte altre originariamente case agricole e divenute seconde case per eredità, sono considerati ricchi, per cui una quota consistente del gettito pagato dai proprietari di questi immobili va allo Stato. In realtà, si tratta di immobili il cui valore commerciale, in questi anni, è fortemente diminuito e i cui proprietari, spesso, sono costretti ad abbandonarli, con conseguente degrado dell’ambiente e del paesaggio.
La proposta di emendamento si basa sui dati di una prima ricognizione svolta dall’UNCEM Emilia-Romagna su 64 Comuni montani, dalla quale risulta che, a fronte di un gettito complessivo di 96.022.583,35 euro, ben 16.817.233,40 euro vengono destinati al Fondo di solidarietà.
La seconda proposta di emendamento alla Legge di bilancio è un “cavallo di battaglia” dell’UNCEM Emilia-Romagna, che lo ripropone facendosi carico delle numerose sollecitazioni pervenute dai Comuni e dagli Enti montani e da quanto emerso in occasione della Conferenza regionale sulla montagna. In sostanza, si chiede al Governo e al Parlamento di ammettere al regime dell’IVA agevolata al 10% le opere connesse alla manutenzione e alla salvaguardia idrogeologica del territorio montano, per le tipologie di opere di manutenzione e presidio del territorio, in aree sottoposte alla tutela del vincolo idrogeologico. Interventi che l’UNCEM, di fronte al susseguirsi di eventi calamitosi sempre più frequenti, considera come una priorità non più rinviabile, attraverso una seria e coerente programmazione pluriennale, con l’impiego di risorse per la manutenzione del territorio e, soprattutto, negli interventi di prevenzione.
In questo, oltre ad una maggiore attenzione finanziaria, appare del tutto contraddittorio il regime IVA ordinario, che viene applicato sulla categoria delle opere pubbliche connesse alla manutenzione idrogeologica ed ambientale del territorio.
Attualmente, l’aliquota agevolata del 10% è applicata ad alcune tipologie di intervento tipiche del settore lavori pubblici dei Comuni e alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, fra le quali spicca l’assenza degli interventi a carattere ambientale e della sicurezza territoriale, al contrario sottoposti al normale regime IVA, ora al 22%.
Una palese contraddizione risiede anche nel fatto che, mentre gli interventi riguardanti le foreste, la difesa del suolo e la biodiversità per l’Unione Europea possono beneficiare di aiuti fino al 100% proprio per la funzione riconosciuta di interesse pubblico, da parte di un paese membro quale l’Italia non sono ammessi alla tassazione agevolata.

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