Nel “complicato” bilancio regionale 2023 mantenute le risorse a favore della montagna

Incontro di presentazione del Bilancio 2023 della Regione Emilia-Romagna (in approvazione in questi giorni) tra UNCEM e gli assessori regionali al Bilancio, Paolo Calvano, e alla Montagna, Igor Taruffi. L’incontro, al quale sono stati invitati anche i sindaci e i presidenti delle Unioni montane, si è focalizzato, in particolare, sui provvedimenti per la montagna e alla relativa richiesta formulata da UNCEM qualche settimana fa: un articolato documento in 14 punti, a firma del presidente di UNCEM Giovanni Battista Pasini, con un ampio ventaglio di proposte, dal rafforzamento delle strutture tecniche delle Unioni all’aumento della dotazione del Fondo Regionale per la Montagna fino alla differenziazione nell’assegnazione delle risorse per le funzioni sociali, la scuola, i trasporti scolastici, gli asili nido e la manutenzione delle viabilità comunale, oltre al potenziamento della telefonia e al superamento del divario digitale; dalle misure agevolate per contrastare lo svantaggio fiscale delle imprese montane a quelle di sostegno all’agricoltura, dal riconoscimento del valore economico dei servizi ecosistemici fino alla riduzione dell’IVA sugli interventi di carattere ambientale e di salvaguardia idrogeologica.
È stato lo stesso Pasini ad aprire la riunione, illustrando rapidamente i punti del documento elaborato da UNCEM. Ha poi preso la parola l’assessore Calvano, il quale ha posto subito l’accento sul fatto che il bilancio regionale di quest’anno risulta molto “complicato” e senza margini per nuovi investimenti. Il problema, molto rilevante, è dato dal fatto che la Regione si ritrova a dover far fronte alle spese emergenziali sia per il Covid, sia per il caro-energia e i rimborsi dallo Stato tardano ad arrivare. Gravi difficoltà che portano ad azzerare completamente ogni ipotesi di espansione delle attività regionali di sviluppo, ivi compresa la montagna. “Manteniamo, ma non possiamo aumentare”, questa la sintesi dell’assessore.
A Calvano ha fatto eco il nuovo assessore alla montagna Taruffi, confermando una situazione davvero molto critica che non permette di aumentare le provvidenze a favore della montagna, per la quale vengono comunque confermate le risorse dell’esercizio 2022. L’assessore ha poi svolto un rapido excursus in ordine sparso sugli interventi previsti per l’Appennino nel 2023, a partire dagli 11 milioni stanziati per la manutenzione delle strade comunali, per i quali uscirà un bando a febbraio; l’anno prossimo si completeranno poi gli interventi di Lepida sulla telefonia mobile, con il finanziamento di ulteriori 6 tralicci, che si andranno ad aggiungere ai 17 esistenti e come parte dei 26 che saranno realizzati da qui al 2025. Situazione molto più ingarbugliata, invece, per i lavori della banda ultralarga (BUL), la cui conclusione è stata ulteriormente posticipata. Una delle richieste di UNCEM riguardava un aiuto regionale sul fronte delle progettualità locali per la STAMI (Strategia Territoriale Integrata per le Aree Montane e Interne): qui Taruffi ha confermato lo stanziamento regionale di 30 mila euro a progetto. Per quanto riguarda invece l’impegno a rendere gratuiti gli asili Nido in montagna, c’è la conferma che ciò avverrà dal prossimo 1° settembre, mentre sta per arrivare la deliberazione di 16 milioni di euro (non solo per la montagna) a favore degli studenti disabili degli ultimi due anni di scuola superiore per l’inserimento nel mondo del lavoro. Sarà di nuovo finanziato con altri 5 milioni di euro (per 173 domande approvate) il fortunato bando a favore delle giovani coppie che decidono di vivere in montagna, che si vanno ad aggiungere ai 20 milioni stanziati negli anni precedenti, mentre, per le criticità di bilancio di cui si diceva, non sarà possibile neanche il prossimo anno riaprire i punti nascita in montagna.

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