Sulle colline parmensi si è svolto dal 30 agosto al 1° settembre scorso un importante evento di confronto e formazione per i rappresentanti delle Riserve MaB (aree protette riconosciute dall’UNESCO nell’ambito del programma “Man and Biosphere”)
e per gli specialisti in gastronomia e prodotti tipici organizzato dal Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano (Riserva MaB dal giugno 2015) in collaborazione con il Comune di Langhirano ed il Polo Museale regionale dell’Emilia-Romagna.
Il convegno è stato aperto dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e durante le sue tre giornate ha visto la partecipazione di numerose personalità, quali il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, il rappresentante del Programma MaB, Peter Dogse e ben 40 esponenti del network mondiale delle Riserve della Biosfera provenienti da Italia, Giappone, Cina, Spagna, Svezia, Marocco, Etiopia, Gran Bretagna, Germania e Austria.
Al centro della discussione l’importanza dei prodotti agroalimentari di qualità e della gastronomia di eccellenza nel dare identità e riconoscibilità alle Riserve della Biosfera, con l’istituzione di un marchio che li renda riconoscibili e parli di loro attraverso lo sviluppo di linee guida comuni per tutta la rete mondiale.
Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Langhirano e presidente dell’Unione montana Appennino Parma Est Giordano Bricoli, che ha visto il castello di Torrechiara diventare una delle porte di accesso alla Riserva MaB dell’Appennino Tosco Emiliano e sede del prestigioso Workshop internazionale, punto di partenza di “un assiduo lavoro di concerto con le altre amministrazioni pubbliche coinvolte – ha dichiarato – affinché gli abitanti e gli operatori economici e turistici dei territori Biosfera ne prendano piena consapevolezza e riescano a costruire una solida rete per la tutela del territorio e delle produzioni locali, nonché un’adeguata accoglienza dei turisti e dei visitatori”.
Il Presidente dell’UNCEM Emilia-Romagna Giovanni Battista Pasini, presente al Workshop internazionale, aggiunge: «Questo importante appuntamento nell’Appennino parmense è stata un’occasione per valorizzare e far conoscere le tante risorse ambientali e storico culturali della nostra montagna, che meritano sempre più attenzione affinché possano costituire una concreta opportunità di sviluppo economico ed occupazionale».