L’Appennino Reggiano è la prima area regionale idonea agli investimenti per le Aree interne

L’Appennino Reggiano è la prima area regionale idonea agli investimenti per le Aree interne

Una selezione che ha già dato i primi effetti positivi per i Comuni montani reggiani con l’avvio sul territorio dei lavori per la banda ultralarga.

Dal 22 giugno scorso l’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano è stata identificata dalla Regione Emilia-Romagna come prima area idonea su cui investire rispetto alla “Strategia nazionale Aree interne”.
Tale Strategia rappresenta, insieme a quella per le città, una delle due grandi politiche territoriali promosse dal Governo nel ciclo di programmazione 2014/2020 ed è stata messa in atto per contrastare la caduta demografica e rilanciare lo sviluppo ed i servizi di queste aree stanziando fondi nazionali per circa 180 milioni di euro, a cui si aggiungono fondi delle Regioni provenienti dai programmi finanziati dai fondi europei.
Delle Aree interne mappate dal Dipartimento per lo sviluppo (Ministero dello Sviluppo economico) soltanto quattro per ogni regione potevano ambire all’attivazione dei loro progetti sperimentali e per l’Emilia-Romagna, dopo l’Appennino Reggiano, hanno avuto responso positivo le aree interne del Basso Ferrarese, quelle dell’Appennino Piacentino-Parmense e quelle dell’Alta Valmarecchia.
L’inserimento come primo territorio selezionato dalla Regione per il Programma Aree interne pone l’Unione Appennino Reggiano automaticamente ai vertici delle graduatorie nei bandi regionali e sta già facendo percepire i primi effetti positivi sui suoi Comuni che, dal mese di ottobre, hanno potuto vedere l’inizio dei lavori per la banda ultralarga.
«Un risultato straordinario, che ci apre prospettive molto importanti per il futuro – ha detto il sindaco di Castelnovo ne’ Monti e presidente dell’Unione, Enrico Bini. Essere selezionati come prima area in assoluto riconosce il valore del progetto che abbiamo presentato e illustrato pubblicamente con interventi di medici, studenti e insegnanti, rappresentanti del mondo agricolo e produttivo, dell’ambito culturale, del Parco nazionale e della riserva MaB UNESCO, appartenenze queste ultime che certamente hanno avuto un peso nel risultato positivo dell’audizione».

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